Genova. Durante il Pride Liguria una trans colombiana, conosciuta come Isabelita, stramazza al suolo priva di vita. Si pensa ad un improvviso malore, ma l’autopsia rivelerà che si tratta di omicidio: la vittima è stata uccisa con una puntura al curaro, un potente veleno estratto da alcune piante ed utilizzato dagli indios dell’Amazzonia.
La vittima è molto nota in città, sia per il suo attivismo nell’ambiente LGBT, sia per la lunga collaborazione con la Comunità di San Bernardo, fondata da Don Dario Drago, prete di strada divenuto negli anni una sorta di istituzione.
Le indagini sono affidate al Vice Questore Alvise Loredan. Veneziano, vedovo, trasferito a Genova nel 2001 dopo i fatti del G8, Loredan è un vecchio poliziotto di solidi principi democratici, che ha iniziato la sua carriera negli anni ’70 occupandosi di terrorismo. Oggi è un uomo stanco e disilluso, in attesa dell’imminente pensione. Si accompagna a Marley, uno strano cane di razza indefinibile da cui non si separa mai.
Per esaminare le migliaia di immagini scattate durante il Pride, Loredan chiede aiuto al suo vecchio amico Pascal Simeoni, fotografo e fotoreporter di guerra di lunga esperienza e dal passato turbolento. Simeoni è di famiglia indipendentista corsa da parte di padre, ma italiano da parte di madre. Accetta controvoglia di collaborare alle indagini per adempiere ad un debito d’onore risalente agli anni ’70, quando, indagato per fatti di terrorismo ai quali era completamente estraneo, viene avvertito dell’imminente arresto da parte dell’allora giovane poliziotto Loredan.
Tra digressioni fotografiche, gastronomiche e ricordi del passato, le indagini conducono i due amici a confrontarsi con il mondo e le tematiche LGBTQ+, con i personaggi del vecchio ghetto ebraico di Genova, con la Comunità di Don Drago, con l’ipocrisia della società “per bene” in rapporto alla transessualità.
L’esame delle fotografie ed il ruolo del fotografo saranno fondamentali per la soluzione del caso.